Lo stato Alfa

La macchina del biofeedback può essere usata per migliorare il proprio stato di salute, essendo utile per una grande varietà di condizioni mediche. Un addestramento con il quale si riescono a controllare innumerevoli funzioni organiche come: attività del cervello, pressione sanguigna, tensione muscolare, velocità delle pulsazioni cardiache. Una volta che si diventa capaci di riconoscere e controllare queste risposte, si può usare il biofeedback per trattare numerosi problemi di salute mentali e fisiologici. E’ stato dimostrato come il biofeedback sia utile nel trattamento di circa 150 condizioni mediche, incluso i disturbi tipo: asma, malattia di Raynaud, sindrome da intestino irritabile, nausea e vomito associati a chemioterapia, incontinenza, mal di testa, aritmie cardiache, pressione sanguigna alta, epilessia.

Una sessione di biofeedback dura in media dai 30 ai 60 minuti, durante la quale il terapeuta applicherà dei sensori, in genere nella regione frontale, che segnaleranno la risposta fisiologica ed organica in base al livello di contrazione di muscolare: ad esempio durante un mal di testa di tipo muscolo tensivo. Queste misurazioni prendono la forma di un suono udibile con una certa cadenza. Con tale feedback acustico, sarà possibile per il cliente associare la risposta di rilassatezza al velocità del suono udito.

Una volta riconosciute le tensioni muscolari per mezzo di tale retroazione sonora, sarà possibile modificare il proprio stato muscolo tensivo anche al di fuori delle sedute di biofeedback. Un EMG biofeedback può essere usato nel trattamento di malattie che tendono a peggiorare sotto stress, come asma ed ulcere.

E’ noto come le modalità di funzionamento del nostro cervello siano due, a seconda della maggiore o minore attivazione dei due emisferi cerebrali. Generalmente l’emisfero sinistro è di natura logica ed analitica. Esegue con maggiore facilità i compiti inerenti un certo impegno analitico. Quando è prevalentemente in funzione questa nostra parte del cervello, l’attività cerebrale è caratterizzata dal ritmo beta (circa 20 cicli al secondo). Questa condizione contraddistingue gli stati di sollecitazione organica tipici di impegni intellettuali intensi, dove non c’è spazio per l’introspezione e per noi stessi. Questo stile, puntualmente reiterato, può portare a lungo andare ad uno stato di sovraccarico organico: il cosiddetto stress caratterizzato da un eccesso di produzione organica di adrenalina.

Uno stato invece di profondo e costante rilassamento porta a conseguenze benefiche per il proprio organismo (misurabili col biofeedback). Praticare quotidianamente una qualsiasi forma di rilassamento, rappresenta la migliore disciplina alla quale ci si può abituare. Durante il rilassamento il corpo si riposa, si ripara, si eliminano tossine e tensioni, il sistema immunitario si rinforza, le emozioni si calmano e la mente inizia a produrre delle onde cerebrali con una frequenza diversa in genere caratterizzate da frequenze di 10 cicli al secondo (stato Alfa) e in molti casi anche 5 cicli al secondo (stato Theta), a livello organico predomina la produzione di noradrenaline, farmacologicamente usate per calmare il dolore.

Lo stato di rilassamento Alfa aumenta inoltre la capacità di apprendimento in modo naturale e piacevole, si produrrà un effetto benefico sul sistema immunitario e il prendere decisioni diverrà più semplice, dato che lo stato alfa è ideale per riflettere. Sul lavoro uno stato di costante di rilassatezza rende le persone più produttive, con relazioni interpersonali migliori e con un ritrovato equilibrio interiore. Il sonno sarà più profondo e riposante, e saranno sufficienti meno ore di sonno per sentirsi riposati.

Il raggiungimento ed il mantenimento dello stato Alfa, secondo il punto di vista orientale, migliora la capacità dell’organismo a difendersi dalle malattie. Secondo tale punto di vista, la malattia non inizia nel corpo fisico, ma si origina nei corpi più sottili che si trovano al di fuori e intorno al corpo fisico. In questi punti si possono verificare dei blocchi energetici derivanti da sentimenti negativi che inevitabilmente influiranno sul nostro modo di pensare e di interagire con gli altri. La possibilità di usare lo stato Alfa come pratica trascendentale che, fino ad ora, si pensava fossero il dominio solo di particolari asceti o di individui che avevano scelto di adoperare droghe allucinogene, effettuando semmai riti sciamanici.

Il training alfa migliora tra le altre cose la nostra intuizione, come sensazioni di sapere in anticipo qualcosa che a breve vediamo concretizzarsi. Ognuno di noi è consapevole di aver provato tale capacità, specialmente durante il sonno: è noto il detto “la notte porta consiglio”. La razionalità del sè (predominanza dell’attività dell’emisfero cerebrale sinistro) interviene ad offuscare l’innata dote dell’intuizione (attività dell’emisfero cerebrale destro) mischiando ciò che la mente con la sua logica pensa di prevedere a ciò che l’irrazionalità dell’intuizione invece veramente percepisce. Non dobbiamo nel momento che stiamo percependo dei segnali intuitivi (purtroppo è ciò che facciamo spesso) cercare subito d’interpretarli, poichè durante il flusso intuitivo l’intervento del sè fa da filtro non interpretativo ma alterativo poichè razionalizza ciò che razionale non è prima che il flusso in arrivo termini la sua ondata di simboli concernenti l’intuizione.

Separare il momento interpretativo da quello percettivo è fondamentale poichè l’intuizione arriva attraverso un “canale” non del tutto chiaro e definito generalmente inconscio. Spesso le intuizioni sono informazioni che si avvertono in uno stato cerebrale ad onde gamma (alta frequenza) subito dopo un precedente stato alfa (bassa frequenza). E’ come se lo svuotamento prodotto dal rilassamento rendesse possibile l’innalzamento ottimale della frequenza dell’onda. Nell’intuizione abbiamo anche l’impressione che dentro di noi esiste la soluzione ai problemi della nostra vita, ma è come avere nella mente il “buio” assoluto.

Sforzarsi e concentrarsi oltre misura non serve a molto, anzi peggiora la situazione eppure se avessimo la capacità di sfruttare il dono dell’intuizione, che sappiamo possedere ma di cui non conosciamo il “segreto” per renderlo attivo in noi, potremmo conoscere attraverso di esso la strada da prendere con estrema chiarezza! Allora prima di ritrovarci in tale situazione ancora una volta vediamo, se operando una giusta educazione che poi è una rieducazione ad una capacità che potremmo dire innata in noi, come possiamo arrivare a riconquistare il “dono dell’intuizione”.

In conclusione, lo stato Alfa è facilmente raggiungibile utilizzando l’apparecchiatura di biofeedback. In pratica quando noi ci rilassiamo, non abbiamo la capacità di misurare questo stato di rilassatezza. Ci è inoltre precluso sapere su che livello di attivazione sta lavorando il nostro cervello. Il biofeedback è semplicemente un apparecchiatura elettronica che converte lo stato di tensione muscolare generale. La velocità del suono emesso dalla macchina biofeedback, dopo opportune regolazioni, ci informa sulla velocità di lavoro del nostro cervello e quindi sulla facilità con cui entriamo o usciamo dallo stato di frequenza Alfa e sul correlato stato di rilassatezza generale.

Lo stato Alfa è in genere naturalmente raggiunto durante il sonno nella fase di addormentamento. Voi tutti avrete provato la sensazione che si percepisce quando si passa dallo stato di veglia a quello del sonno. A volte si riesce a entrare ancora da svegli nei propri sogni. E’ uno stato particolare caratterizzato da una coscienza alterata con parametri temporali che non seguono la norma. Durante il sogno possiamo vivere una vicenda della nostra vita per la quale occorrerebbe un tempo di dodici ore, in appena due minuti. Ciò è dovuto al fatto che durante il sonno regna l’inconscio che non conosce tempo ma solo emozioni e sensazioni percepibili e visualizzabili in maniera analogica con una velocità assurda per il normale stato di veglia che è invece soggetto alla serialità del tempo. Durante la veglia tutto scorre con un ritmo scandito dal tempo. Le nostre sensazioni visive e uditive che derivano dalle esperienze di vita si muovono come su un binario obbligato. Nel sogno le regole cambiano tutto può essere percepito nello stesso momento e contemporaneamente senza vincoli temporali. Alcune evidenze ci vengono da persone miracolosamente scampate alla morte le quali narrano di aver rivissuto negli ultimi momenti dell’incidente tutta la loro vita: una condizione di funzionamento del cervello affascinante e auspicabile anche se solo sfiorata in normali condizioni. Ciò che si cerca di raggiungere nell’addestramento col biofeedback è l’utilizzazioni di queste enormi potenzialità organiche e inconscie che sono presenti in ognuno di noi.