Cos’è il ritmo alfa

Il ritmo Alfa (8-12 Hz) consiste in onde elettriche prodotte dal nostro cervello alla frequenza di circa 10 Hz (oscillazioni al secondo) e la sua importanza nasce dalla constatazione che i soggetti impegnati in esercizi di rilassamento psicofisico, ad occhi chiusi, ma in veglia, come per esempio nella Meditazione Trascendentale, fanno registrare alti livelli di attivita’ EEG di tipo Alfa (Wallace et al. 1972).

L’obiettivo che si persegue con l’allenamento tramite l’apparecchiatura di biofeedback consiste nellapossibiltà di raggiungere più facilmente condizioni psicofisiche di distensione, autocontrollo e benessere interiore mediante l’abilità a produrre frequenze cerebrali Alfa.

Il cliente viene istruito a chiudere gli occhi e a rilassarsi. L’attivita’ EEG viene rilevata tramite l’opportuna apparecchiatura mediante elettrodi d’argento disposti sulla testa all’altezza dei lobi frontali, o temporali.

Questa sede è più adatta per il training biofeedback  essendo il ritmo Alfa più forte ai lobi temporali. Lo strumento analizza il segnale EEG e fornisce un feedback acustico quando il pattern rilevato coincide con una determinata frequenza ed ampiezza del segnale EEG.

Non puo’ essere utilizzato un feedback visivo perche’ il ritmo Alfa viene abolito dall’input sensoriale visivo.

Il biofeedback Alfa può essere vantaggioso anche per soggetti normali che vogliano aumentare il loro livello di autocontrollo, e di lucidità mentale. In verità il ritmo Alfa e’ un buon indicatore di una mente non impegnata in alcun compito, rilassata, sgombra di pensieri, ma sveglia e pronta a recepire stimoli sensoriali.

L’apertura degli occhi o forti rumori fanno cessare l’emissione del ritmo Alfa che viene sostituito dal ritmo Beta.

Anche il ritmo Theta (4-8Hz) può essere utilizzato come biofeedback. In questo caso viene consigliato solo a soggetti normali che vogliano aumentare il loro livello di coscienza o imparare a modificare lo stato di coscienza. Il Theta e’ un ritmo cerebrale che appare spontaneamente in prossimità del passaggio dalla veglia al sonno.

Per questo motivo, di norma e’ un ritmo che non e’ possibile prolungare a volontà (come l’Alfa) ma il training Theta permette piano piano di ottenere e mantenere questo ritmo senza sprofondare nel sonno.

Di norma è più difficile effettuare il training Theta rispetto all’Alfa, quindi è bene utilizzare questa tecnica solo in soggetti già allenati e che abbiano effettuato con successo il training Alfa. Questo tipo di training è  assolutamente controindicato nei trattamenti delle sindrome di tipo borderline, poichè favorisce il contatto con gli stati più profondi della propria personalità.

Il feedback Low Beta (12-18Hz) e’ invece molto utile per la terapia del Deficit d’Attenzione e nella Iperattività dei bambini, molto in uso attualmente negli stati Uniti per evitare la somministrazione di farmaci. In questo caso il training si effettua ad occhi aperti, con la contemporanea somministrazione di feedback visivo ed acustico. Gli elettrodi si applicano in sede temporale, per evitare la forte presenza di artefatti da movimenti oculari che si avrebbe se posizionati in sede frontale. Lo scopo di questo feedback e’ aumentare la ampiezza delle onde Low-Beta e nello stesso tempo diminuire l’ampiezza delle onde Theta (4-8Hz) che risultano eccessive nei bambini affetti da Deficit dell’Attenzione ed Iperattività.

Questa terapia basata sul feedback è la sola alternativa alla terapia farmacologica che riduce i sintomi del deficit d’attenzione, ma appena viene sospeso il trattamento col farmaco, i sintomi ricompaiono dopo poche ore.

Viceversa, la terapia col biofeedback, pur essendo più lunga ed impegnativa, produce un risultato terapeutico reale e stabile per lungo tempo.

Il feedback dell’Alfa è anche usato come indicatore dell’attività lobo Destro/Sinistro.

Recenti ricerche (sopratutto statunitensi) mostrano che sono state proposte altre tecniche per esempio per la terapia della depressione e dell’ansia-stress. Una delle tecniche più recenti è stato proposta da Peter Rosenfeld e nasce dalla osservazione che i soggetti assai depressi presentano in genere una maggiore attività sul lobo frontale destro rispetto al sinistro, mentre nei soggetti normali il livello di attività Alfa è più simile nei due lobi. Secondo Rosenfeld, si hanno risultati positivi nel trattamento della depressione effettuando un tipo di feedback in cui viene fornito un suono (rinforzo) quando la quantità di Alfa sul lobo sinistro supera quella di destra. Nel programma del Visual Energy il valore numerico di questo rapporto DX/SX, viene indicato con un numero compreso fra 0 e 100 avente il seguente significato: se il livello Alfa e’ uguale fra i due emisferi, il numero vale 50, se e’ maggiore a sinistra, il numero e’ maggiore di 50, se e’ maggiore a destra il numero e’ minore di 50. Il valore iniziale di default e’ posto a 50, con l’obiettivo di fornire il rinforzo (feedback) quando questo numero aumenta oltre 50 per ottenere una dominanza Alfa a sinistra. Questo tipo di biofeedback e’ consigliato per i soggetti che abbiano allo stesso tempo sintomi depressivi ed una maggiore ampiezza Alfa sul lobo fronto-temporale destro.